Cattivo odore? Ci pensa il deodorante per auto

Di solito è appeso allo specchietto retrovisore; nei casi dove si preferisce una superiore riservatezza, è legato piuttosto alla leva del cambio, o nascosto in qualche angolo meno evidente dell’auto. Ma la fragranza che emana, che sia un tipico profumo di pino, oppure qualcosa di più moderno ed esotico come un frutto tropicale, è inconfondibile, e ha accompagnato chissà quanti lunghi viaggi della nostra autovettura, coprendo prima lo spiacevole odore di plastica così caratteristico delle nuove automobili, e poi quella miscela di aromi, dalla tela riscaldata, alla benzina, che si forma in un’automobile e difficoltosamente ne può essere tolta interamente. Ma quando ne apriamo la confezione, e ne appendiamo uno al nostro specchietto, sappiamo almeno qualcosa della storia dei deodoranti per auto e della loro formulazione?

Non che, ovviamente, il problema dei cattivi odori sia ridotto alle automobili, o sia nato con loro: fin dai tempi più antichi, gli uomini apprezzano e utilizzano di buona voglia le più varie fragranze per annullare, o almeno per coprire, gli aromi sgradevoli che si formano per le più svariate ragioni, aiutati in questo da una natura generosa di esempi di profumi leggeri o intensi ma tutti gradevoli, a partire naturalmente dai fiori freschi, per passare alla cera delle candele, a cestini colmi di foglie e corteccia seccata – quei potpourri che tuttora usiamo sovente e di buon grado. Ma se invece siamo interessati ad uno strumento sintetico per sopprimere gli odori spiacevoli, ci riferiamo ad un periodo ben più recente, posteriore alla seconda guerra mondiale, e all’adattamento in effetti proprio di una tecnologia militare, inizialmente concepita per diffondere pesticidi, e adattata per liberare nell’aria, in sospensione duratura, molecole di composti aromatici.

Se però non parliamo di spray deodoranti per la casa, bensì di deodoranti solidi per automobile, allora la nostra mente corre certamente, all’istante, al più celebre fra tutti i marchi di questo prodotto, quello che è in effetti il più venduto e fu, fra l’altro, anche il primo ad essere inventato, e che tutti conosciamo per la su specifica forma ad alberello. L’invenzione di questo utile articolo è di poco successiva alla data che abbiamo fornito adesso: risale infatti proprio a sessant’anni fa, al 1952, e per assistervi dobbiamo recarci nella cittadina di Watertown, NY, negli Stati Uniti, dove un autista di camion per il trasporto del latte, chiacchierando, si lamentò con un conoscente dell’odore tremendo e persistente lasciato sul suo camion dal latte rovesciato. Quel conoscente si chiamava Julius Samann, ed era un chimico specializzato in profumi.

Il dottor Samann, di origini svizzere, aveva lavorato lungamente sulle fragranze naturali, e in effetti aveva trascorso svariati anni nelle foreste del Canada, sviluppando un metodo per estrarre dagli aghi dei pini secolari tipici di tale zona gli oli essenziali responsabili della formazione del particolare olezzo emanato da tali piante. Provando diversi supporti, scoprì che una base di cartone poroso era ottimale sia per racchiudere grandi quantità di olio essenziale (e quindi di profumo) sia per rilasciarlo gradualmente, deodorando lungamente l’abitacolo di una vettura e coprendo aromi sgradevoli d’ogni genere, da quello dello sporco, a quello di particelle di cibo, all’odore di sigaretta. Oggi, quello di Pino Canadese è solo uno fra i moltissimi tipi di profumazione offerti dal prodotto, insieme ai più moderni Lavanda, Vaniglia, Rosa Selvatica e Menta Glaciale.