Disinfestazione: un problema complesso

C’è chi dice – e a voler ben guardare, non assolutamente a torto – che quando noi esseri umani dichiariamo di avere colonizzato tutto il nostro pianeta, e di esserne la specie dominante, pecchiamo di una superbia che, in termini biologici, è perfino un po’ ridicola.

E anche volendo in qualsiasi modo prescindere da qualunque implicazione filosofica o etica, materie che esulano dallo scopo di questo testo, bastano anche pochi e semplici dati numerici a farci sospettare di non avere poi, forse, diritto a questo primato. Fra tali dati numerici, uno in particolare può apparire estremamente scioccante, ed è indubbiamente indicativo, ed è quello che ha a che vedere con gli insetti.

Riflettiamoci: nel momento in cui diciamo insetti, stiamo parlando allo stesso tempo di una varietà eccezionale di creature, dalle mosche che scacciamo dal nostro piatto, alle zanzare che ci tengono svegli nottetempo, alle farfalle che rincorriamo nei prati da bambini, alle straordinarie formiche con le loro piccole società, ai moscerini che infestano le nostre coltivazioni… insomma, stiamo parlando di a dir poco un milione di specie differenti, che secondo gli entomologi potrebbero essere anche solo la metà di quelle che in effetti esistono. Specie che condividono lo stesso ambiente finiscono con il combattere: e la battaglia contro gli insetti si chiama disinfestazione.

Tecnicamente, la parola “disinfestazione” si riferisce precisamente all’eliminazione, o quantomeno riduzione, del numero dei parassiti e dei danni che essi causano. E visti i numeri di cui abbiamo parlato, e la pervasività degli insetti – che sono presenti nelle nostre coltivazioni, negli impianti delle nostre industrie alimentari, persino nelle nostre case – lavorare per limitarne la presenza e i danni diventa ovviamente un’esigenza irrinunciabile.Un disinfestazione completa si compone di tre parti.

Si comincia con un monitoraggio, momento fondamentale per assicurare il buon risultato di tutto il processo, che è a sua volta diviso in tre momenti:

1. lo studio dell’ambiente: per effettuare la disinfestazione, è inevitabile considerare con attenzione dove essa andrà condotta, e soprattutto stabilire con precisione la gravità del problema (la “pressione d’infestazione”, con termine tecnico);

2. la misurazione dei parassiti presenti; vista la straordinaria varietà d’insetti cui abbiamo accennato, è evidente come sia essenziale comprendere bene quali stiano infestando il nostro ambiente per pianificare un’eliminazione efficace;

3. programmazione della lotta; dopo avere radunato tutti i dati che abbiamo appena elencato, si può finalmente passare al momento della programmazione delle azioni da effettuare, con un duplice scopo: per prima cosa, evidentemente, l’eliminazione del maggior numero verosimile di parassiti, e secondariamente – fase essenziale – il mantenimento di una situazione libera da insetti nel futuro, limitandone l’arrivo o la riproduzione con azioni specifiche, ad esempio di pulizia o di costruzione di barriere.

Una volta effettuata la programmazione, si passa com’è naturale all’esecuzione del programma delineato precedentemente, mettendo in opera le tecniche e i mezzi adeguati, calibrati sia alla gravità del problema in essere che sulle specifiche esigenze dell’ambiente (in una coltivazione in campo aperto, è irrealistico, e non necessario, cercare di portare a zero il numero di insetti presenti, dato che una protezione totale non è in alcun modo verosimile. D’altro canto, all’interno degli impianti di un’industria alimentare, è richiesta e necessaria un’eliminazione completa di ogni esemplare di insetto.)Ottenuto il successo desiderato, scatta la terza fase: un oculato mantenimento delle condizioni raggiunte, tramite preciso monitoraggio dei risultati, essenziale anche per ottenere le eventuali certificazioni richieste in determinati ambiti operativi.