Endometriosi: cos’è, cause e sintomi

Endometriosi: di cosa si tratta?

Quando si parla di endometriosi si fa riferimento ad una particolare patologia benigna che colpisce il 10% delle donne in età fertile. Essa è dovuta alla presenza extrauterina della cosiddetta mucosa endometriale, di norma presente esclusivamente nell'utero. Nello specifico, quando sussiste la malattia, tale tessuto può trovarsi anche sulle strutture addominali, pelviche o nell'area ovarica.

L'endometriosi viene diagnosticata prevalentemente nelle donne tra i 25 e 35 anni attraverso:

  • anamnesi e visita ginecologica: la paziente che manifesta problemi di infertilità, dolori pelvici cronici durante i rapporti sessuali, le mestruazioni o la defecazione, fastidio intenso e acuto o sensazione di pesantezza nella zona addominale deve essere sottoposta ad una visita ginecologica approfondita che possa rilevare eventuali fissità degli organi dell'area pelvica, principale indicatore della presenza di endometriosi;
  • risonanza magnetica addomino-pelvica con mezzo di contrasto: utilizzando onde radio ed elettromagnetiche è possibile osservare anche la zona extrapelvica, l'intestino e l'uretra affinché si possa individuare la presenza diffusa della malattia;
  • ecografia: l'esame in questione può essere transvaginale, transaddominale e transrettale poiché utile a rilevare la presenza di cisti endometriosiche che interessano l'utero, le ovaie, il tratto retto-vaginale oppure altri organi collocati nella zona pelvica;
  • clisma opaco e retto-sigmoidoscopia: eseguito sulle donne che manifestano forte dolore intestinale.

Pur considerando i suddetti metodi diagnostici, occorre sottolineare che una valutazione più accurata, finalizzata a suggerire allo specialista la presenza della patologia, deve essere effettuata attraverso la chirurgia. Nello specifico, eseguendo una laparoscopia è possibile sottoporre i tessuti ad un'analisi istologica che possa confermare o smentire la presenza della patologia.

Quali sono i sintomi e le conseguenze della patologia

Le donne che soffrono di endometriosi manifestano alcuni sintomi tipici.

Tra i più comuni è possibile annoverare:

  • dolore acuto durante la fase che precede e segue le mestruazioni;
  • sensazione di dolore profondo durante i rapporti sessuali, specialmente nel periodo peri-mestruale;
  • mestruazioni dolorose;
  • ciclo mestruale irregolare con flusso anomalo;
  • perdite ematiche genitali sporadiche o frequenti di lieve o grave entità;
  • infertilità;
  • dolore durante la defecazione.

In linea generale l'endometriosi ha un forte impatto sulla qualità della vita delle donne che ne soffrono. Oltre alla sterilità, problematica molto sentita dalle pazienti che desiderano avere figli, tale condizione genera una sensazione di stanchezza e forte debilitazione che può compromettere la propria vita privata e professionale. Inoltre, coloro che ne soffrono possono manifestare gravi conseguenze anche sul piano psicologico.

Cause e cura: perché insorge l'endometriosi e come trattarla

Tra le cause più comuni per le quali può insorgere l'endometriosi vi è il reflusso trans-tubarico delle cellule endometriali conosciuto anche con il nome di mestruazione retrograda. Alcuni studi tuttavia hanno dimostrato che la patologia può derivare anche dalla migrazione metastatica, sia essa linfatica o ematica, delle cellule endometriali oppure la modificazione del tessuto che riveste la pelvi. Inoltre, bisogna tenere in considerazione che l'endometriosi può manifestarsi anche a causa di una predisposizione genetica oppure da un'alterazione che interessa il sistema immunitario con conseguente impianto (o impedimento) delle cellule endometriali.
Infine, per quanto concerne la cura, la malattia può essere trattata per via chirurgica, con laparoscopia e laparotomia per i casi più gravi, oppure con l'utilizzo di farmaci (indicati per prevenire recidive di coloro che si sono già sottoposte a chirurgia e alleviare il dolore) a base di progesterone oppure le tradizionali pillole anticoncezionali.