La bonifica amianto friabile: è questione di sicurezza

Perchè parlare di bonifica amianto friabile? Per capirlo, bisogna innanzitutto capire perchè parliamo di amianto – o meglio ancora, perchè lo abbiamo usato in edilizia per così tanto tempo, e perchè ora siamo invece di fronte non soltanto al divieto assoluto di utilizzarlo ancora, ma soprattutto all’obbligo di eliminare in maniera definitiva tutto quello presente in centinaia di migliaia di stabili. Iniziamo dunque con il dire che l’amianto è un minerale molto particolare, che ha per natura una struttura non soltanto cristallina, ma di fatto fibrosa; tale struttura lo rende molto robusto, insolubile, inerte e completamente ignifugo, e quindi ne fa un materiale isolante di per sé formidabile, il che spiega come mai sia stato impiegato per decenni nell’edilizia proprio con questo scopo. Ma purtroppo quella stessa struttura lo rende – e per questo dobbiamo parlare di bonifica amianto friabile, sottolineando l’ultimo termine – facile allo sfaldamento e insieme chimicamente molto stabile: l’amianto tende a sbriciolarsi e rilasciare quelle stesse fibre nell’aria, e queste richiedono anche secoli per decomporsi naturalmente. E purtroppo per noi, le fibre dell’amianto sono cancerogene: possono causare cancro ai polmoni, mesotelioma, e perfino una sindrome talmente tipica da prenderne il nome, l’asbestosi.

È dunque evidente che la bonifica amianto friabile è necessaria: se non viene effettuata, e nelle modalità corrette, si espongono milioni di persone – vista l’onnipresenza dell’amianto negli stabili costruiti fino a vent’anni fa – a rischi sanitari enormi. Ma quali sono queste modalità corrette, e come deve essere svolta una bonifica amianto friabile per assicurarsi di avere eliminato tutti i rischi?

La bonifica amianto friabile inizia con un sopralluogo accurato da parte di operatori specializzati: vengono raccolti campioni del terreno intorno allo stabile, dell’acqua erogata dai rubinetti, perfino di parti di muratura, e svolte analisi per rilevare l’effettiva presenza di fibre di amianto. Il superamento di certe soglie di sicurezza conferma che l’amianto dei pannelli isolanti ha iniziato uno sfaldamento ormai non più recuperabile (è il caso di molte vecchie installazioni) e che è quindi necessario procedere alla sua rimozione. A questo punto, si interviene con un accurato smontaggio dei pannelli danneggiati dalle pareti; la massima attenzione deve essere prestata per evitare di danneggiare ulteriormente i pannelli, dato che ogni rottura o crepa in questa fase non farebbe altro che liberare nell’aria quantità ancora maggiori di fibre cancerogene; gli eventuali residui di amianto sulle strutture murarie debbono essere accuratamente spazzolati via, e aspirati. I pannelli rimossi vengono poi impacchettati e sigillati, per impedirne qualsiasi contatto con l’aria, e infine trasportati con cautela presso discariche appositamente equipaggiate e in grado di gestirne lo smaltimento in totale sicurezza. La bonifica amianto friabile si conclude con un ulteriore sopralluogo finale; se gli esami confermeranno che le fibre non sono più presenti, sarà possibile procedere con l’installazione di nuovi pannelli isolanti senza amianto e la ristrutturazione dello stabile.