L’Outsourcing è uno dei servizi offerti dalle agenzie per il lavoro molto richiesto in Italia, sia da aziende che operano nel settore pubblico sia in quello privato. I vantaggi garantiti per le imprese sono molteplici. Vediamo insieme cosa significa fare outsourcing.
Con il termine outsourcing facciamo riferimento a un’esternalizzazione dei servizi tipici di un’impresa. Le aziende quindi ricorrono al supporto di società esterne, come un’agenzia per il lavoro, per lo svolgimento di alcuni segmenti secondari dei propri processi di produzione, vendita o sviluppo.
In questo scenario, un’azienda instaura una relazione bilaterale con un ente o società specializzata in un servizio particolare, con lo scopo di svolgere attività che richiedono asset specifici non facilmente reperibili all’interno dell’organizzazione.
L’esternalizzazione di servizi delle aziende
Nell’ultimo decennio si è visto un ricorso sempre più frequente al mercato per lo svolgimento di servizi aziendali, in quanto si tratta di una scelta strategica di forte impatto per le imprese. Permette di esternalizzare attività accessorie per concentrarsi sul core business dell’organizzazione favorendone la crescita e lo sviluppo.
Alcuni servizi più comunemente esternalizzati sono gli affari legali, l’amministrazione e la finanza, così come i servizi informatici e di manutenzione. Facendo riferimento alle agenzie per trovare lavoro, invece, è la gestione del personale il processo che un’azienda decide di esternalizzare, sfruttando le competenze e la conoscenza del mondo del lavoro e dell’HR di cui questi enti dispongono.
Altri esempi possono essere l’affidamento di attività di vendita e marketing in outsourcing, l’esternalizzazione della logistica del magazzino o di alcune attività tipiche delle strutture ricettive, come può essere il servizio di receptionist.
Il contratto di outsourcing
Dal punto di vista giuridico, l’esternalizzazione di un servizio viene definito come “l’accordo con cui un soggetto trasferisce a un altro soggetto alcune funzioni indispensabili per la realizzazione del proprio scopo imprenditoriale”
I soggetti coinvolti in questo servizio sono dunque due, i quali stipulano un vero e proprio contratto d’appalto:
- Appaltatore: rappresenta l’ente che si incarica del compimento di un’opera o di un processo attraverso l’utilizzo di mezzi propri, gestendo direttamente il rischio d’impresa. Si occuperà di formare i propri collaboratori coinvolti nell’attività con lo scopo di erogare il servizio esternalizzato.
- Committente: è l’azienda che necessita di realizzare un servizio o un processo e decide di rivolgersi all’appaltatore, al quale riconosce un certo corrispettivo in denaro per il lavoro garantito in outsourcing.
I vantaggi dell’outsourcing
Decidere di esternalizzare processi, funzioni o servizi secondari è un approccio in grado di offrire numerosi benefici alle aziende.
In primo luogo, il committente avrà la possibilità di collaborare attraverso un approccio di consulenza con un partner dotato di esperienza nel settore di riferimento, attraverso un unico referente. La gestione del servizio viene infatti affidata a un outsourcer specializzato e totalmente focalizzato sulla funzione da eseguire.
Inoltre, è possibile ricavare un notevole risparmio economico grazie a un’esecuzione efficiente del servizio esternalizzato all’appaltatore, il quale garantisce una copertura totale del processo. In questo modo, l’azienda avrà la possibilità di riporre maggiore focus sui servizi centrali dell’azienda.
L’obiettivo finale delle attività di outsourcing è quello di ottimizzare l’efficienza e l’efficacia del servizio esternalizzato, per garantire un vantaggio reale al committente, rendendo il suo business più competitivo.