L'inflazione non dà tregua agli italiani, i quali sono costretti a fare i conti con un budget mensile che dura sempre meno; nel mese di agosto l'ago della bilancia ha toccato l'8,4%, valore che non era così alto dal 1985, anno in cui raggiunse l'8,8%.
Tra i fattori che trascinano i prezzi verso l'alto in questa corsa inarrestabile, la quale vede in un solo mese una crescita dello 0,8%, vi sono il gas e l'energia dei mercati non regolamentati, i cui prezzi stanno subendo una crescita che al momento pare inarrestabile, ma che risulta parzialmente rallentata dal calo dei prezzi del carburante.
La Coldiretti fa sapere che i costi per la spesa alimentare nel 2022 salgono di oltre 8 miliardi, a causa del peso dell'inflazione, la quale si fa sentire sia sugli alimenti lavorati, sia su quelli non lavorati. Come se non bastasse, le aziende del comparto alimentare hanno subito danni rilevanti a causa della siccità, la quale ha rovinato i raccolti, causando ingenti perdite sul fatturato e dando un'ulteriore spinta all'aumento dei prezzi di frutta e verdura.
Inflazione: che cos'è
L'inflazione è un fenomeno tipico delle economie di mercato, le quali vedono i prezzi dei beni e dei servizi sottoposti a costanti oscillazioni. Nel momento in cui si registra un aumento generalizzato ed evidente delle voci di spesa, non limitato a singoli elementi, si può parlare di inflazione, la quale si ripercuote negativamente sul valore della moneta, rendendola più debole.
Le conseguenze dell'inflazione
Diretta conseguenza del fenomeno è la riduzione del potere d'acquisto delle famiglie, le quali si trovano spesso a fare i conti con stipendi che, a differenza dei prezzi, rimangono stabili, ma permettono di acquistare un quantitativo inferiore di beni e servizi. Questo comporta un impoverimento generalizzato della popolazione che rischia di rallentare l'economia, sfociando nella cosiddetta stagflazione, ovvero un fenomeno inflazionistico che coincide temporalmente con la stagnazione economica del Paese.
Anche la deflazione è pericolosa
Attenzione però: se l'inflazione, quando presenta una crescita rapida e inarrestabile, risulta pericolosa per la stabilità del Paese, in quanto mette a rischio l'economia e il livello di occupazione, la deflazione, ovvero l'abbassamento sistematico e rapido dei prezzi, è altrettanto pericolosa in quanto può causare un blocco dell'economia dovuto alla difficoltà, da parte delle imprese, di coprire i costi di produzione.
Entrambi i fenomeni sono dunque dannosi per la stabilità degli Stati e possono incidere negativamente sull'andamento dei mercati, in quanto spingono gli investitori a usare maggiore prudenza e a togliere fiducia alle economie sottoposte a deflazione o inflazione molto elevate.
La Banca Centrale Europea e l'inflazione annua al 2%
Queste considerazioni hanno spinto la BCE, la Banca Centrale Europea, ad adottare una politica monetaria inflazionistica volta a mantenere l'inflazione annua della zona euro intorno al 2%, fattore che, nel corso degli anni, ha spinto lentamente i prezzi verso l'alto.
Oggi però, a causa di fattori negativi convergenti, quali la pandemia prima, la crisi energetica, accentuata dalla guerra in Ucraina, ma anche dall'emergenza ambientale, poi, l'inflazione è salita a livelli storici e fa tremare risparmiatori e investitori di tutta Europa.
Inflazione al 9,1% in area euro
A lanciare l'allarme è, in questo caso, Eurostat, il quale comunica che l'Eurozona ha toccato in agosto un picco di inflazione pari al 9,1%, in salita dello 0,2% rispetto al mese precedente.
Ancora una volta, l voce che maggiormente incide sull'aumento dei prezzi è l'energia, seguita al comparto alimentare e del tabacco; più bassi, ma sempre in salita, i tassi di inflazione dei beni industriali esterni al comparto energia e dei servizi.
Cosa succede ora?
L'inflazione in salita non fa presagire nulla di buono, e gli italiani ne sono consapevoli. L'aumento esponenziale dei prezzi potrebbe far sentire il suo peso per lungo tempo, causando una perdita del potere d'acquisto delle famiglie che potrebbe portare a un aumento del numero dei soggetti in difficoltà economiche.
Con il valore della moneta in calo, perdono potere anche i risparmi, mentre gli stipendi, nella maggior parte dei casi, non subiscono un adeguamento al nuovo costo della vita. Tutto questo comporta una diminuzione dei consumi sul medio e breve periodo, nonché l'aumento delle aziende costrette a rivedere i propri conti tramite tagli del personale o chiusure.
Inflazione e investimenti
Nei periodi in cui l'inflazione raggiunge i suoi massimi, alcuni ricorrono a investimenti mirati per arginare la perdita di potere d'acquisto del denaro.
Investire comporta sempre dei rischi, dunque non si tratta di un modo sicuro per evitare perdite, ma semplicemente di una possibilità che alcuni professionisti ritengono opportuno seguire. Chi sceglie questa strada, deve rivolgersi a esperti del settore che possano fornire consigli utili circa gli investimenti meno rischiosi in una fase di inflazione che potrebbe sfociare in stagflazione.
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